L’alternativa c’è, basta volerla!

Quante volte hai immaginato un’altra scuola?
Da sempre in Italia esiste un’alternativa sancita dalla Costituzione definita “istruzione parentale”. Un’opportunità da cui partire, per organizzare progetti di comunità ed educare i figli e i figli degli altri.
In questo caso non si parla di homeschooling, ma della costituzione di progetti di educazione parentale condivisi. Nel gruppo si trova forza e determinazione per tracciare un percorso differente che conduce a un maggiore benessere di grandi e piccoli.
Ci sono due parole guida che accompagnano le famiglie, ovvero: “coraggio” e “responsabilità”, per decidere di scegliere di stare fuori dal consueto.
La condizione di salute della scuola statale non è ottimale. È una scuola che non è in grado di incontrare i bisogni, i talenti dei suoi alunni; è sempre più diffuso un malcontento dei genitori e dei docenti che si ripercuote sulla qualità educativa.
Da tempo, gruppi di genitori si organizzano per creare alternative educative, progetti denominati “scuola parentale”.
Nella mia visione la scuola parentale non è semplicemente un modo di pensare e agire l’educazione, ma una didattica differente, dove i genitori e gli educatori sono a confronto e in cui si valorizza la dimensione partecipativa. Una bellissima avventura che richiede di agire con coscienza e consapevolezza, sapendo che il fine ultimo sono i cuccioli, che nel futuro saranno adulti, costruttori del mondo che verrà.

 

BULLET POINT

1. La scuola parentale oggi, sempre più famiglie la scelgono, breve introduzione sul fenomeno.
2. Definizione di istruzione parentale come sancito dalla Costituzione e differenze tra i vari termini che ruotano attorno a questa opportunità (homeschooling, educazione
parentale).
3. Genitori protagonisti dell’educazione dei figli, premessa necessaria per scegliere l’istruzione parentale.
4. Decondizionarci dal copione educativo ricevuto nel percorso scolastico classico.
5. Primi passi pratici per fare nascere un progetto di scuola parentale.